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Nel segno delle Donne, mostra a Domodossola

Nel segno delle Donne, una mostra a cura di Antonio D’Amico e Federico Troletti.

Abbiamo avuto l’onore di visitare questa meravigliosa mostra presente a Domodossola, a palazzo San Francesco, fino all’11 dicembre.

Dal percorso espositivo emerge con forza la vera protagonista assoluta della mostra: la figura femminile, la donna nelle sue diverse sfaccettature che diventa chiave di lettura della modernità.

Le donne sono presenti nelle opere di Boldini, Zandomeneghi, Cavaglieri, Corcos, Carrà, Pellizza da Volpedo e Sironi a volte intellettuali, altre lavoratrici, giovani o anziane, madri o figlie. Queste figure si fanno testimoni dei tempi che evolvono e del mutare del gusto estetico, dai ritratti in tulle e crinoline della fine dell’Ottocento le ritroviamo tra gli anni Venti e Quaranta del Novecento rappresentate da Sironi come figure solide e spoglie di orpelli e con un segno forte e melancolico ne Le Corsage a Carreaux di Picasso.

Questa esposizione è un’occasione per assaporare la bellezza. Il percorso espositivo ha l’intento d’immergere il visitatore in un mondo governato dal piacere estetico, affinché anche l’occhio dell’uomo contemporaneo venga coinvolto e travolto dalla ricerca della bellezza, vero alimento anche per la mente.” – dice Federico Troletti, conservatore dei Musei Civici di Domodossola – “La mostra porta a dialogare con i grandi anche artisti meno noti, con opere inedite, proponendo quindi nuovi filoni di ricerca. Sono grato ad Antonio D’Amico che ha voluto condividere questo suo primordiale progetto espositivo con un gruppo di ricercatori. Tra questi Elena Pontiggia e Stefano Bosi, esperti conoscitori del periodo che offrono spunti di riflessione sui grandi nomi presenti in mostra; Silvia Malaguzzi, che con un’indagine trasversale alle opere delinea l’evoluzione e l’uso del gioiello; e Paola Caretti, che con studi inediti offre una lettura storico-sociale che annienta il divario tra periferia e centro. Si tratta di una mostra che osa, crea delle suggestioni, traccia un percorso di ricerca, stimola la curiosità e porta a riflettere il visitatore, come i curatori, sugli effetti dell’arte sulla società e della società sulle manifestazioni della creatività umana”.