Positivo il primo bilancio sull’utilizzo del sistema di riabilitazione a distanza presentato nel corso della serata dal dottor Claudio Trotti, direttore operativo presso Centro ortopedico di quadrante, coq, di Omegna, ed il dottor Andrea Faraci, fisioterapista. Il nostro club e quello di Orta San Giulio hanno contribuito alla realizzazione di questo servizio innovativo in ricordo del socio ed amico dottor Nanni Uglietti, medico sempre attento al sociale. «Un progetto che Nanni avrebbe molto apprezzato e sicuramente appoggiato» ha evidenziato Stefano Ferrari, presidente del club Orta San Giulio.
«La direzione operativa ha un focus soprattutto sulle nove tecnologie e proposte terapeutiche – ha spiegato il dottor Trotti – quindi ci siamo agganciati al nuovo Pnnr dove nella missione 6 si parla fortemente di spostamento delle cure dall’ospedale al territorio ed abbiamo detto sì alla teleriabilitazione perché i nostri pazienti ben si calano nel percorso riabilitativo a distanza». I primi risultati sono stati incoraggianti, seppur su un gruppo ancora ristretto di pazienti, ma se queste sono le basi, le prospettive per i prossimi anni sono decisamente rosee con un incremento di soddisfazione post operatoria ed una diminuzione dei giorni di degenza, che porterebbe sia ad un ingente risparmio economico per le aziende sanitarie, sia alla riduzione del rischio di contrarre infezioni ospedaliere oltre alla riduzione dei tempi di attesa dell’intervento.
«Ci sentiamo particolarmente fieri di questo progetto perché è stato portato anche come esempio in alcuni congressi internazionali, coq è presente nell’eccellenza sanitaria del Vco» ha concluso il dottor Trotti nella sua introduzione.
Lo strumento utilizzato è Kari® di Euleria, il paziente viene dotato di un sensore da attaccare al corpo ed un tablet con installata un’apposita applicazione che mostrerà gli esercizi riabilitativi da svolgere a casa caricati ad hoc dal medico. Il fisioterapista avrà un feedback immediato sul gestionale e potrà inviare messaggi o, nel caso servisse, chiamare il paziente, ad esempio se questo indicherà nell’apposita tabella un dolore elevato nel corso degli esercizi. Il paziente si sente maggiormente guidato e monitorato ed il medico ha immediato sentore di come vengono svolti gli esercizi a casa. La teleriabilitazione sarà un affiancamento alla tradizionale fisioterapia, ma permetterà di seguire il paziente in modo costante e con maggiore precisione. «I dati raccolti in questo primo studio sono confortanti se confrontati con la letteratura medica disponibile» ha evidenziato il dottor Faraci, il futuro della riabilitazione, anche sul nostro territorio, ha un futuro tecnologico.